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Il Piacere del Centro Storico
2007 – Catania

A pochi passi dalla storica Piazza Macchiavelli di Catania, in una piccola via pedonale, è stata offerta la possibilità di acquistare un terreno nel quale incideva un fabbricato diruto.

Il primo sopralluogo ha subito messo in evidenza dettagli architettonici di pregio realizzati in pietra bianca. Gli stipiti delle porte di accesso ancora in piedi e ciò che rimaneva di un ballatoio di primo piano, con i suoi mensoloni di supporto scolpiti, hanno dato subito l’idea che si trattasse di un palazzetto d’epoca realizzato con cura ed attenzione.

Stupore si è avuto nello studio e rilievo dell’altarino in pietra bianca incassato nella muratura, illustre esempio del culto della cristianità ottocentesca, attorno al quale si intravedevano ciò che presumibilmente doveva essere una decorazione floreale dipinta, raffigurante tralci di edera con foglie a forma di cuore. L’impegno maggiore, concordato con i tecnici della soprintendenza ai BB.CC.AA. di Catania ha riguardato l’attento smontaggio, catalogazione e accantonamento di tutti gli elementi architettonici recuperabili, con particolare attenzione all’altare in pietra con la sua base e la croce di coronamento.

Successivamente, a seguito delle autorizzazioni di legge, è stata operata una demolizione controllata delle murature esistenti con estrema attenzione e rispetto dei limitrofi edifici antichi incombenti sull’area. Anche lo scavo di sbancamento è stato effettuato con estrema cura, rimuovendo con attenzione quelle poche parti del sottostante basamento lavico che pregiudicavano il passaggio delle fondazioni.

Per isolare l’edificio è stata utilizzata la tecnica degli igloo che consente la creazione di una sottostante intercapedine di ventilazione. Il volume è stato interamente recuperato, senza alterazione delle quote altimetriche, grazie all’utilizzo di una struttura in calcestruzzo armato, impiegando casseformi in polistirene disegnate al computer e tagliate da macchina a filo termico a controllo numerico.

Per migliorare il coefficiente d’illuminazione interna degli ultimi piani, oltre alle finestre ovoidali poste sul prospetto principale, sono state inserite alcune finestre nelle falde del tetto. Particolare attenzione, inoltre, è stata destinata alla ricostruzione delle sagome dei ballatoi originali di quello che doveva essere il cornicione di coronamento della facciata.

Il risultato finale è stato apprezzato sia nella forma che nel contenuto, riuscendo anche a restituire alla religiosità del quartiere l’altare in pietra, restaurato sapientemente, e consacrato al culto della Madonna.

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